
19 giorni, tanti ne sono passati dalla mia partenza. Quello che ho visto e fatto si vede nei video e nelle foto, in buona parte. Con gli articoli ho cercato anche di raccontare cibi, persone, mezzi di trasporto.
E mentre il blog si arricchisce anche con pagine sui libri letti, gli ostelli scelti e altro ancora, quello che manca è un bilancio su come sono veramente andate queste settimane in Thailandia (che per inciso tornerò a visitare ad aprile e a maggio).
Bene, meglio del previsto
2 lacrime in aeroporto, shock al risveglio in aereo, 2 giorni per ambientarmi. E poi tutto liscio, nessun problema ad abituarmi al cibo, al casino, agli ostelli, ai mezzi locali, al non capire il 90% delle scritte e l’accento Thai-English.
Potrebbe andare meglio
Il punto è che mi sono portato dietro un pezzo troppo ingombrante di me stesso. La scarsa socievolezza, la necessità di avere il controllo, la mania di perfezione e tutte quelle caratteristiche che sono venuto qui per perdere.
Anche il fatto che ne stia scrivendo è una testimonianza di quanto ne sia affetto!
Ma intendiamoci, siamo all’inizio, questa era la prova generale ed è andata bene. È stato meno di un quinto del viaggio, ora, con la Cambogia, si fa sul serio (da tutti i punti di vista).
P.s. Una soddisfazione: il mio zaino è davvero piccolo rispetto ad altri viaggiatori e penso pure di avere con me fin troppe cose 😊