E’ già passato un mese! Il 10 giugno partivo dall’aeroporto di Malpensa con un po’ di dubbi in testa, domandandomi se fosse giusto partire di nuovo, se fosse stata una buona scelta tornare in Asia oppure no e via dicendo.
Non sono serviti molti giorni per far svanire questi dubbi.
A parte le prime 24 ore a Kuala Lumpur, quando ero un po’ sballato per il fuso, dopo un paio di giorni a Bali, che ho raggiunto il 12 giugno, tutto ha cominciato a scorrere liscio. Talmente liscio che sono entrato nel mood della vita balinese e ci sono rimasto quasi 3 settimane!
Bali mi è piaciuta anche se come ho già scritto occorre scovare gli aspetti meno turistici. Ma alla fine il profumo degli incensi, il colore sgargiante dei fiori nei cestini delle offerte che ricoprono i marciapiedi, il suono dell’acqua che scorre in ogni giardino di ogni casa balinese, ti fanno innamorare e mancano.
Bali per me è stata mare (poco), cultura (lo spettacolo di danza tipica uno dei momenti più belli), natura (tanta, tantissima, dai campi di riso alle montagne passando per le cascate) e persone, da quelle con cui condividi solo una chiacchierata, o un giorno, a quelle che diventano importanti.
Dopo Bali sono andato sull’isola di Lombok, prima destinazione Senggigi, una volta molto popolare tra gli italiani e non solo ma ora decaduta (e lo stato delle strutture e delle spiagge lo dimostrano), che è stata solo la base per trovare un buon tour per salire sul monte Rinjiani, uno dei più alti e più venerati vulcani attivi dell’Indonesia. Che spettacolo, che esperienza!
Da lì, 3 giorni di riposo in un paradiso terrestre come Gili Air, il luogo di mare che forse mi è piaciuto di più sino ad ora in tutta la mia vita: l’isola è abbastanza turistica e ci sono anche posti sfiziosi e di lusso, ma non ha perso il suo fascino rurale (basta passarci in mezzo per fare lo slalom tra galline e mucche), con persone deliziose, relativamente poco cemento, spiagge bellissime, un mare da sogno, prezzi ridicolmente bassi.
Ci avrei passato uno o due giorni di più, anche perchè uno e mezzo l’ho passato praticamente a letto con febbre e raffreddore (post Rinjiani e post snorkelling con le tartarughe).
E poi il dubbio era: esploro Lombok o faccio un salto sull’Isola di Flores, più a est, per vedere i famosi draghi di Komodo?
Ha vinto la seconda opzione, e meno male!
Sono volato a Labun Bajo, una cittadina di per sé non bella, ma alla fine deliziosa.
Ora che sono in aeroporto e che sto per lasciarla, mi spiace!
Anche qui persone deliziose, tutti che ti salutano e vogliono chiacchierare. All’inizio pensi che vogliano venderti qualcosa, ed in alcuni casi è così, ma spesso no! Allora poi pensi che ci stiano provando, ma si tratta proprio solo di gentilezza e curiosità.
L’escursione per vedere i varani di Komodo è stata bellissima, ho dormito in barca una notte e visto paesaggi pazzeschi (purtroppo non le mante).
Insomma, qual è il resoconto di questo mese?
Sto amando l’Indonesia.
E’ abbastanza diversa dal resto del Sud Est Asiatico (non si usano le bacchette per mangiare!), e lei stessa ha una grande varietà.
Ogni isola maggiore è come uno stato a parte per religione, cultura, lingua, cibo (a parte il nasi campur che per fortuna è ovunque).
Ma c’è uno spirito che tiene insieme tutto questo enorme paese (uno dei più popolosi al mondo e il più grande paese a maggioranza musulmana del mondo) che sto amando.
E’ diversa dal resto del Sud Est Asiatico ma è pur sempre Sud Est Asiatico e io lo amo ogni giorno di più per le persone, il clima, il cibo, quella vibrazione di una regione di mondo che sta cercando di correre e che come un adolescente che cresce troppo velocemente è un po’ scoordinato, ma così pieno di forza, e vita e fascino.
Ora devo lasciare l’Indonesia perché mi scade il visto, esco per qualche giorno ma poi rientro per visitare 2 settimane l’isola di Java, l’isola più densamente abitata del mondo (più di 100 milioni di persone): Yogyakarta, Jakarta, Bandung, monte Bromo e altro ancora.
Dove vado per uscire dall’Indonesia?
Questa è davvero una follia: 5 giorni in Australia!
Ma questa è tutta un’altra storia…