Ho raccolto commenti entusiasti sulla Tailandia da tantissimi viaggiatori incontrati negli altri paesi, e in effetti era da subito nel mio programma.
La stavo per saltare perché avevo (relativamente) poco tempo, “solo” 12 giorni, ma ho deciso di andarci comunque, entrando dalla Tailanda, attraversando la frontiera via terra: meno male che non ho rinunciato, è stato amore a prima vista! Che emozione entrare in questo paese!
La prima tappa è stata Yangon, una delle città più grandi del paese. E’ una città forte, veramente mi sono sentito in un altro mondo: tradizioni come tanaka (una specie di crema naturale sul viso), betel (preparato che viene masticato e sputato di continuo) e longyi (una sorta di gonna/sarong) sono seguite da vecchi adulti e giovani!
Bagan invece è un vero incanto: migliaia di templi punteggiano una campagna brulla, perfetta per essere girata in bicicletta, nonostante il caldo fosse davvero eccessivo.
Il Myanmar non poteva accogliermi meglio!
Mezzi utilizzati: bus, taxi, bicicletta, e ovviamente i miei piedi!
Persone incontrate: Zarni, giovane manager nella consulenza metà birmano e metà qatarino; ragazzo svizzero con cui ho diviso la stanza a Bagan; JuJu, venditrice di souvenir a Bagan e guida dolcissima.
Cibo da ricordare: ristorante vegano dove ho mangiato un paio di volte della “finta carne”; i noodles 999 Noodle Shan; i dolci della Parisien Bakery
Posti memorabili: l’alba alla Shwedagon Pagoda, Bagan tutta!