Chiang Mai e Chiang Rai: follia, spiritualità e kitsch

Andare a Chiang Mai per il Songkran, i folli festeggiamenti con battaglie d’acqua per il capodanno buddista era tra i miei programmi fin dalla partenza, e per farlo ho dovuto lasciare a malincuore Luang Prabang.

Però ne è valsa la pensa, perché è stata un’esperienza davvero incredibile! Lanciare acqua (tra l’altro putrida…) contro chiunque per 2 giorni ininterrotti è sfiancante e davvero divertente.

E poi c’è il lato spirituale, a Chiang Mai ci sono tantissimi templi e ottime occasioni per chiacchierare con i monaci e frequentare corsi di meditazione, come ho fatto io l’ultimo giorno prima di andare a Chiang Rai, ancora più a nord.

Se dovessi usare un solo aggettivo per Chiang Rai sarebbe kitsch. Il tempio blu e quello bianco sono affascinanti, ma diciamo che hanno un’eleganza…tutta loro.

Mezzi utilizzati: aereo, taxi, bicicletta, bus, e ovviamente i miei piedi!
Persone incontrate: Aleks, ragazzo filippino con cui ho visitato per 3 giorni Chiang Rai; Kit, giovane farmacista di Bangkok trasferito a Chiang Mai; Praha KK, il monaco che ha tenuto il corso di meditazione; Anastasia, ragazza russa che viva a Hong Kong e che parla un italiano perfetto!
Cibo da ricordare: tutto quello preparato nel ristorante vegano Taste from Heaven, e in particolare il khao soi vegan, adattamento cruelty free del piatto tipico del nord della Thailandia.
Posti memorabili: i templi di Chiang Mai di sera e l’interno del tempio Blu di Chiang Rai

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